Il risultato è stato abbastanza clamoroso, perché si è scoperto che, soprattutto per quanto riguarda il gentil sesso femminile, le compagnie telefoniche sono in genere più convenienti di quelle tradizionali, ma molto dipende però dal profilo del cliente. Fra l’altro va detto che le compagnie telefoniche non operano in maniera uniforme su tutto il territorio nazionale, ma hanno un raggio di attività prevalentemente concentrato nelle regioni centro- settentrionali del Paese e risultano quasi assenti nel SUD Italia. «Si può affermare, spiegano all’Autorità Garante della Concorrenza, che le compagnie telefoniche tendono ad operare prevalentemente con determinate categorie di rischio. Tali categorie comprendono i soggetti che sono coinvolti in un minor numero di sinistri e quelli che risiedono nelle regioni del Paese caratterizzate da una minore frequenza sinistri (Centro e NORD). La selezione di tali categorie di rischio da parte delle compagnie telefoniche avviene mediante l’offerta di polizze a prezzi più contenuti di quelli delle compagnie tradizionali. Infatti, come emerge dalle prime osservazioni, considerando il differenziale tra i premi offerti tramite il canale tradizionale e quello telefonico (da parte di uno stesso gruppo assicurativo) questo risulta diverso nelle varie aree geografiche. In particolare, sembra che le compagnie tendano a selezionare la domanda – evitando di assumere elevati rischi in zone quali alcune province del SUD – non differenziando in modo significativo i premi offerti tramite il canale telefonico rispetto al canale tradizionale; diversamente da quanto avviene in varie zone soprattutto nel NORD».
«Questi comportamenti – concludono – fanno si che la spinta competitiva del canale più evoluto appare molto limitata proprio nelle aree del Paese dove i premi sono elevati e ciò non tanto per la scarsa propensione al ricorso a tale modalità di acquisto delle polizze da parte della domanda, bensì per una scelta strategica delle imprese. Il fenomeno osservato è indicativo del fatto che i gruppi assicurativi cui fanno capo sia le compagnie assicurative tradizionali sia quelle telefoniche stanno riallocando determinati rischi dalle prime alle seconde, dove sono in grado di avere margini potenzialmente più elevati».
Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"