Il modello di business del settore assicurativo

Le assicurazioni hanno un proprio modello di business, che si differenzia da quello delle imprese industriali. La peculiarità del business assicurativo è infatti l’inversione del ciclo produttivo: questo vuol dire che i ricavi precedono i costi. Le assicurazioni incassano i premi derivanti dalla stipula dei contratti di assicurazione e sostengono successivamente i costi legati alle prestazioni erogate, in caso si manifesti l’evento assicurato.

Scheme


L’inversione del ciclo produttivo rende quindi la gestione assicurativa ben diversa dalla gestione industriale. Gli effetti principali di questa inversione sono:
  • l’elevata aleatorietà dei costi specifici dell’impresa assicurativa. I costi legati alle prestazioni, che devono essere erogati in caso di sinistro, non sono facilmente stimabili. Questi costi si manifestano in seguito al percepimento dei ricavi e sono incerti sia nell’an (cioè se e quando si verificano) sia nel quantum (cioè quanto è l’ammontare del sinistro). Per alcune tipologie di assicurazione, come l’assicurazione danni, l’aleatorietà riguarda tutti e tre gli aspetti, mentre in altre tipologie qualche aspetto può essere certo, come nel caso dell’assicurazione a vita intera, in cui l’evento assicurato (la morte dell’assicurato) accadrà sicuramente, anche se non si
    conosce il quando.

    Inoltre accade che passa del tempo tra il momento in cui si verifica il sinistro e il momento in cui esso viene liquidato dalla compagnia di assicurazione. Questo arco temporale si rivela necessario per la corretta stima dell’entità dei danni subiti, ma la conseguenza è che i costi connessi al sinistro non vengono sostenuti tutti nell’esercizio in cui questo si verifica. Si verifica, soprattutto per i sinistri che comportano un importo unitario più elevato, che questi vengano trascinati negli esercizi successivi, anche se è regola che i costi vengano imputati per competenza nell’esercizio in cui si manifestano. Al momento della redazione del bilancio, le compagnie devono considerare dei costi futuri, ma di competenza dell’esercizio in chiusura. Sarà necessario procedere ad un accantonamento in riserve tecniche, che verranno utilizzate per far fronte ai sinistri non ancora liquidati;
  • un processo di formazione delle tariffe (e di conseguenza dei ricavi) basato su costi non certi, ad eccezione dei caricamenti. I costi futuri legati ai sinistri sono aleatori e si verificheranno a seconda delle probabilità associate ad essi, ma l’impresa assicurativa deve decidere anteriormente le tariffe da far pagare per la stipulazione dei contratti assicurativi.

    La necessità di definire le tariffe prima che siano conosciuti i costi legati ai sinistri rende estremamente importante:
    • il ruolo dell’attuario, un soggetto nominato dall’impresa di assicurazione e dotato delle competenze e professionalità adeguate per la valutazione delle ipotesi sottostanti al calcolo delle tariffe e delle riserve tecniche;
    • un’ampia base dati, ossia una base statistica su cui effettuare delle stime di probabilità affidabili che consentano una corretta assunzione dei rischi.
    La tariffa deve essere equa in base al rischio percepito dal cliente. Infatti se:
    • la tariffa è troppo bassa, l’impresa di assicurazione si potrà sviluppare ed estendere la propria quota di mercato, ma ciò avrà ripercussioni sulla qualità dei rischi assicurati (antiselettività) e di riflesso anche sulla redditività aziendale;
    • la tariffa è troppo alta, l’impresa di assicurazione costruirà un portafoglio di rischi molto buono, ma ci saranno conseguenze negative soprattutto in termini di volumi di raccolta, sviluppo, quote di mercato ecc...
  • la centralità della gestione finanziaria. L’impresa assicurativa prima incassa i premi e solo successivamente paga i sinistri. Questo vuol dire che avrà a disposizione ingenti somme da gestire. La gestione finanziaria dovrà essere ottimizzata, in modo da consentire l’impresa assicurativa di pagare i sinistri; questo si realizza se si riesce a:
    • massimizzare la redditività degli investimenti, nel rispetto dei vincoli e dei limiti assunti a tutela degli assicurati;
    • garantire una coerenza tra i flussi in entrata derivanti dagli investimenti e i flussi in uscita legati al pagamento dei sinistri, per garantire all’impresa la necessaria liquidità.