La complementarietà tra la gestione tecnica e la gestione finanziaria

La redditività di un’impresa assicurativa dipende dall’efficienza della gestione tecnica (propriamente detta assicurativa) e della gestione finanziaria.

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La redditività della gestione tecnica è espressa dal saldo tecnico, pari alla differenza tra i premi raccolti e i costi di natura “industriale”. La redditività della gestione finanziaria invece è rappresentata dal risultato degli investimenti del capitale proprio e delle riserve tecniche.

I driver che conducono ad un’efficiente gestione tecnica sono diversi; agendo su ciascuno di essi, l’impresa di assicurazione può incrementare la redditività della propria gestione tecnica. Essi sono:
  • il processo di formazione delle tariffe;
  • la selezione del rischio da inserire nel portafoglio;
  • la politica di acquisizione di nuovi clienti;
  • la capacità di liquidare i sinistri;
  • il contenimento delle spese gestionali.

La gestione tecnica e quella finanziaria però non devono essere viste indipendentemente l’una dall’altra: le due gestioni infatti sono strettamente interconnesse tra loro. Tale complementarietà è fortissima soprattutto nel ramo vita, nel quale l’aspetto assicurativo e quello finanziario hanno eguale importanza. Inoltre una parte degli utili conseguiti con la gestione finanziaria viene iscritta in conto tecnico, mentre viene trasferita nel conto non tecnico la quota di utili riferibili al patrimonio netto. Nel ramo danni invece le due gestioni sono più distinte; inoltre gli utili della gestione finanziaria vengono iscritti nel conto non tecnico e viene trasferito nel conto tecnico la quota di utili da investimenti riferibile alle riserve tecniche.

Il contributo delle due gestioni alla redditività complessiva dell’impresa assicurativa non è stato costante nel tempo. Fino al 1998 le assicurazioni infatti presentavano dei saldi tecnici negativi che venivano compensati dai risultati positivi conseguiti dalla gestione finanziaria. Solo dopo il 1998 le assicurazioni hanno cominciato a raggiungere saldi tecnici sempre più elevati. Inoltre, facendo un’analisi più dettagliata, si può osservare che nel comparto vita le due gestioni vanno di pari passo (dovuto ad una maggiore interconnessione tra le stesse), mentre nel ramo vita accadeva precedentemente il risultato tecnico negativo veniva compensato dal risultato finanziario positivo. Le imprese di assicurazione, per aumentare i volumi di raccolta dei premi incassati anticipatamente, erano disposte a sostenere un saldo tecnico negativo e una selezione dei rischi inefficiente, che venivano coperti dal ritorno dei capitali investiti. Questo però era possibile solo se il mercato offriva dei rendimenti molto alti; quando i tassi scendono, la gestione finanziaria non permette di conseguire gli stessi risultati. Da cui il problema della mancata compensazione del saldo tecnico con il risultato finanziario.

A partire dalla fine degli anni ’90, quando i tassi di mercato erano molto bassi, le imprese di assicurazione hanno dovuto ripensare al proprio modello di business, accorgendosi della centralità della gestione tecnica e quindi dell’importanza di una corretta assunzione dei rischi. Le assicurazioni hanno quindi cominciato a concentrarsi sul proprio core business assicurativo e sulle strategie riguardo l’assunzione dei rischi, l’attività di gestione e liquidazione dei sinistri, la riduzione dei costi di gestione attraverso economie di scala ecc… Queste strategie sono state improntate al raggiungimento dell’efficienza tecnica, anche a scapito dello sviluppo. Dal 2003 entrambe le gestioni hanno cominciato a contribuire positivamente sulla redditività complessiva dell’impresa assicurativa.

Attualmente, le imprese di assicurazione non possono incentrarsi su una sola strategia monodimensionale, ponendosi come obiettivo solo lo sviluppo o solo la selezione, ma cercare di coniugarli.