Per questi motivi, l’UE cerca di incentivare il trasporto su ferrovia rispetto a quello su gomma, in modo da rendere il settore più efficiente dal punto di vista energetico e dei costi e più efficace.
Il trasporto su rotaia non permette il diretto collegamento tra il punto di partenza e quello di arrivo: infatti è necessario che la merce passi da diversi nodi: il punto di partenza, il terminal di carico, il terminal di scarico, il punto di destinazione. Uno degli svantaggi è quindi la relativa lentezza e la bassa accessibilità a questa modalità. Inoltre, in quanto le operazioni di carico e scarico sono tutte raggruppate, lo standard qualitativo non è molto elevato.
Attualmente, il trasporto ferroviario non è molto sviluppato, nonostante le enormi potenzialità. I deficit in continuo aumento infatti sono ascrivibili a inefficienze del management e al mancato orientamento al mercato. L’UE intende incentivare il trasporto su rotaia e adeguarlo alle esigenze del mercato. Nel 1996 la Commissione ha delineato una strategia finalizzata a risanare il deficit finanziario e a garantire il libero accesso a tutto il traffico e servizi pubblici e a promuovere l’integrazione dei sistemi nazionali. A tal fine sono stati preparati tre pacchetti di misure:
- 2001, l’apertura regolamentata del trasporto internazionale di merci;
- 2002, il rafforzamento della sicurezza e maggiore interoperabilità;
- 2004, l’apertura alla concorrenza del settore del trasporto internazionale dei passeggeri.
- non vi è una completa interoperabilità tecnica e un approccio comune tra le reti ferroviarie nazionali nei confronti della sicurezza ferroviaria;
- le imprese ferroviarie sono relativamente deboli, soprattutto quelle dei nuovi Stati membri;
- vi sono elevati costi d’accesso al mercato, connessi agli alti costi fissi delle operazioni di mercato e alle spese per il materiale, per le procedure del rilascio delle licenze ecc…
- vi sono investimenti insufficienti soprattutto verso la manutenzione e l’ammodernamento delle infrastrutture.