Una fede al posto dell’assicurazione

Per capire fin dove si possa arrivare con le estorsioni ai danni degli automobilisti non assicurati o che cercano di risparmiare non coinvolgendo la compagnia di assicurazione, basta vedere quello che ha scoperto l’arma dei carabinieri a Siena nell’ottobre del 2011: un povero ottantenne aveva dato anche la fede in pegno per pagare un altro automobilista a cui aveva rovinato l’auto. Il vecchietto infatti, dopo aver sborsato circa mille euro, ha continuato a ricevere richieste di denaro dall’altro automobilista finché, non potendole esaudire, è stato costretto a dargli, come garanzia, la fede nuziale. Alla fine, l’anziano si è rivolto ai carabinieri di Poggibonsi, che hanno arrestato il ventitreenne con l’accusa di estorsione.

Assicurazioni

Secondo quanto ricostruito dai militari, qualche giorno prima, l’anziano a bordo di una vecchia Panda si è scontrato con una Ford, a Colle val d’Elsa (Siena). Dopo aver deciso di tener fuori le assicurazioni, il vecchietto ha iniziato a ricevere continue telefonate e richieste di denaro: alla fine, la pretesa dell’altro automobilista è stata di un migliaio di euro.

Ma all’anziano è stata chiesta anche la fede nuziale come pegno: gli sarebbe stata restituita a saldo avvenuto. Come minaccia, l’altro automobilista ha anche ventilato la possibilità di far intervenire un fratello carabiniere, in realtà inesistente. Alla consegna della fede, però, c’erano pure i carabinieri – quelli veri – che hanno arrestato il ventitreenne.

Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"