Dopo aver recuperato le ruote e lasciato andare via l’autore del furto, un giovane straniero, al ragazzo però viene in mente di truffare la sua compagnia di assicurazione.
Chiama infatti il 113 riferendo di aver subito un furto sulla sua auto e di attendere una pattuglia in strada per la constatazione. Erroneamente però, dopo aver attaccato, dal suo cellulare parte inavvertitamente un’altra chiamata al 113, ascoltata dall’operatore della Sala Operativa della Questura... Il ragazzo così, conversando con un suo amico, spiegava chiaramente i suoi intenti, ovvero nascondere nel suo garage le tre ruote, poi aspettare la polizia per denunciare il furto, con lo scopo di ottenere il risarcimento dall’assicurazione.
All’arrivo degli agenti del Commissariato Prenestino, diretto da Fabrizio Calzoni, il giovane seguendo il suo piano ha recitato alla perfezione la commedia, raccontando di aver sentito l’allarme, e una volta sceso in strada di aver trovato la macchina priva di tre ruote. Non sapeva però che i poliziotti intervenuti erano a conoscenza del suo disegno criminoso. Invitato infatti in Commissariato per formalizzare la denuncia, l’uomo è stato così formalmente incriminato.
Una volta scoperto, ha confessato agli agenti il suo vero intento. All’interno del suo garage sono state trovate le tre ruote mancanti. Per lui è scattata la denuncia in stato di libertà.
Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"