Il calendario non si tocca...

È uno dei classici delle truffe ai danni delle assicurazioni: spostare la data del furto. Un espediente però pericoloso e goffo che viene quasi sempre scoperto. Il caso di un automobilista bolognese è emblematico: per intascare un risarcimento aveva spostato in avanti di oltre un mese la data del furto dei pneumatici della sua macchina, tentando così di truffare la propria assicurazione.

Arrestare

L’espediente però è stato scoperto e ha fatto finire nei guai un quarantottenne di Ozzano Emilia, nel bolognese, denunciato dai carabinieri per truffa e simulazione di reato. Con lui è stato denunciato anche un rivenditore di gomme, un bolognese di 39 anni, per favoreggiamento.

La vicenda smascherata dai militari risale al 30 aprile 2011 scorso, quando l’automobilista aveva denunciato ai carabinieri il furto, avvenuto a suo dire nella notte, di pneumatici e cerchi dalla propria auto, parcheggiata nel cortile di casa.

Prima di andare in caserma, l’uomo si era già recato in un’officina di Bologna, per farsi montare un treno provvisorio di gomme e cerchi, da utilizzare fino all’arrivo di quelli nuovi, il cui costo sarebbe stato risarcito dall’assicurazione.

Questo racconto era stato integralmente confermato dal commerciante. Una serie di circostanze hanno però insospettito i responsabili dell’assicurazione e i carabinieri. Il quarantottenne aveva stipulato la polizza contro questo tipo di episodi appena 30 giorni prima del furto; inoltre non ha saputo spiegare con quali pneumatici, la mattina successiva al furto, avrebbe potuto raggiungere da Ozzano il rivenditore bolognese, per farsi montare le gomme provvisorie. Gli investigatori hanno così scoperto che l’uomo aveva effettivamente subito il furto, ma il 26 marzo.

Non essendo coperto da assicurazione, aveva aspettato a sporgere denuncia, e il successivo primo aprile aveva stipulato una polizza specifica. Infine, il 30 aprile, era andato dai carabinieri sostenendo che il furto era appena avvenuto, e chiedendo al rivenditore di certificare il falso.

Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"