Polizze false, in campo anche l’ASAPS

Contro il fenomeno delle “scopertura” assicurativa alla fine del 2011 è scesa in campo anche l’ASAPS, associazione amici polizia stradale, con una dura campagna per denunciare il fenomeno. Una presa di posizione importante questa associazione è leader nell’analisi e nello studio del triste fenomeno della pirateria stradale. Ed è proprio la mancanza di copertura assicurativa, secondo l’ASAPS, uno dei principali motivi di crescita dei casi di pirateria. «La situazione – ci ha spiegato il presidente dell’ASAPS Giordano Biserni – sta lievitando in questa direzione in modo ormai esponenziale. I rischi sono noti, ce li segnalano in un crescendo vistosissimo le cronache ma anche gli osservatori dell’ASAPS. Le fattispecie sono due: controparte dell’incidente priva di assicurazione, oppure munita di tagliando e certificato falsi, quindi con lo stesso risultato e le stesse conseguenze».

l’ASAPS

Il problema è stato affrontato sul Centauro, il magazine dell’associazione, che in una lunga inchiesta ha scoperto che incrociando i dati provenienti dalla Motorizzazione Civile con quelli delle compagnie assicuratrici: in Italia almeno il 6,7 per cento circa del parco veicolare circolante è privo di garanzia per la copertura della RC Auto. Il dato trova conferma fra l’altro anche da quanto denunciato dal ministro Romani qualche tempo fa. E nella ricerca dell’ISVAP che ha segnalato, solo nel 2010, dodici gruppi assicurativi “fantasma” che stipulavano polizze fasulle truffando gli automobilisti. Un ulteriore e preoccupante incremento si è avuto nel corso del 2011 quando nei primi sette mesi dell’anno le compagnie segnalate sono già raddoppiate. Ma torniamo all’Osservatorio Centauro- ASAPS sulla pirateria stradale: nei primi otto mesi del 2011, alle tradizionali motivazioni alla fuga, come l’aver assunto alcolici e droga, o la paura di perdere la patente dopo un incidente nel quale si ha chiara la responsabilità, si fa sempre più spazio anche la fuga di quanti sono scoperti di assicurazione o ne hanno una falsa. Secondo i dati dell’ASAPS si è già potuto accertare un 8 per cento di fughe addebitabili alla mancanza di assicurazione quindi una percentuale già più alta rispetto a quella ricavabile dai dati del ministro Romani. Ma va anche ricordato che chi è senza assicurazione non scappa solo dopo un incidente ma anche dopo l’alt delle forze di polizia, specie di notte: in molti casi, segnalati dai referenti e iscritti all’ASAPS, emerge che il conducente successivamente fermato o identificato è risultato privo di copertura assicurativa.

Cosa propone quindi l’Associazione? «L’istituzione di un’Agenzia Antifrode per i sinistri simulati e una banca dati delle coperture assicurative dei veicoli accessibile in tempo reale alle forze di polizia. Si dovrà arrivare poi alla capacità di attivare lettori ottici delle targhe per sapere col collegamento alla banca dati dell’ANIA se il veicolo è in regola con l’assicurazione o lo stesso Tutor che quando il veicolo passa sotto il portale oltre alla velocità sia in grado di segnalare se quella targa ha una qualche copertura assicurativa sul territorio nazionale».

Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"