Non è un caso che negli ultimi anni il fenomeno della cosiddetta “truffa dello specchietto” sia cresciuto a dismisura. Parliamo di quei ceffi che fingendo di aver subito un danno da un automobilista di passaggio (quasi sempre un vecchietto o una signora indifesa), chiedono e a volte estorcono 100, 200 euro di risarcimento immediato, senza tirare in ballo le assicurazioni, con l’alibi che «così conviene a tutti».
La polizia però è sul piede di guerra e sta cercando di contrastare il fenomeno in tutti i modi, ma va detto che a volta la provvidenza viene in aiuto... È quanto è successo ad esempio a Siracusa dove due persone sono state arrestate dopo aver tentato la truffa del falso incidente automobilistico con la rottura dello specchietto retrovisore: i due hanno sbagliato vittima puntando un sovrintendente della squadra mobile della Questura siracusana...
La dinamica è sempre la solita: due ragazzi, rispettivamente di 35 e 27 anni su una BMW con specchietto retrovisore laterale già rotto, hanno affiancato un’altra auto, lanciandole contro un bullone metallico. Hanno poi chiesto al guidatore il “risarcimento danni” immediato: 150 euro da pagare subito, senza ricorso all’assicurazione. Ma i due, che nella vettura avevano altri 20 bulloni, hanno sbagliato bersaglio: il poliziotto li ha fatti parlare e quando i toni della richiesta si sono fatti “pesanti” sfiorando quasi un’aggressione, si è identificato.
A quel punto i due hanno tentato la fuga ma il sovrintendente li ha bloccati e arrestati grazie all’intervento di rinforzi allertati telefonicamente.
Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"