Le linee guida della politica europea dei trasporti

Politica europea dei trasporti


L’art. 2 del Trattato di Roma stabilisce che la Comunità Europea deve promuovere:
  • lo sviluppo armonioso delle attività economiche nell’insieme della Comunità;
  • un’espansione continua ed equilibrata;
  • una stabilità accresciuta;
  • un miglioramento del tenore di vita;
  • relazioni più strette tra gli Stati membri della Comunità.

Per poter perseguire questi obiettivi, si rendono necessarie due tipologie di azioni:
  • l’apertura delle frontiere, in modo da liberalizzare la circolazione di persone, beni, servizi e capitali;
  • l’organizzazione di politiche comuni tra gli Stati membri secondo il principio di solidarietà.

Nel 2001 l’Unione Europea ha redatto il cosiddetto Libro Bianco “La politica comune dei trasporti fino al 2010: il momento delle scelte”. Tale documento è stato preceduto in ordine cronologico da:
  • un altro libro bianco, redatto nel 1985, che pone in essere gli elementi base per l’aumento della libertà di circolazione, della concorrenza e della crescita economica;
  • il trattato di Maastricht, siglato nel 1992, il quale conferisce nuovi poteri e deleghe alle istituzioni comunitarie e introduce nuove forme di cooperazione tra i governi dei Paesi membri. Inoltre si rafforzano le politiche e di bilancio relative al settore dei trasporti, in modo da permettere la messa a punto delle infrastrutture che possano beneficiare dei finanziamenti comunitari.

Gli obiettivi del libro bianco del 2001 sono quelli di sviluppare la rete di trasporto europea, attraverso:
  • la rivitalizzazione della rotaia;
  • il rafforzamento della qualità del trasporto su gomma;
  • la promozione dei trasporti via mare e via fiume;
  • la riconciliazione tra l’aumento del traffico aereo con l’ambiente;
  • l’incentivazione dell’intermodalità;
  • la creazione di una rete trans europea dei trasporti;
  • l’aumento della sicurezza stradale;
  • un efficiente politica tariffaria dei trasporti;
  • la realizzazione di trasporti urbani di qualità.

Nel 2006 vi è stato un riesame intermedio del libro bianco, per capire se ciò che è stato realizzato nei 5 anni precedenti e ciò che era in attuazione fosse in linea con gli obiettivi desiderati. Inoltre il riesame ha focalizzato l’attenzione sulla necessità di:
  • ottimizzare il potenziale di ogni singola modalità di trasporto, in modo da realizzare sistemi di trasporto puliti ed efficienti;
  • incentivare il trasferimento del traffico verso modalità di trasporto alternativi, come quello marittimo e ferroviario per le lunghe distanze.

Una periodica rivisitazione degli obiettivi del libro bianco è utile anche in funzione dei cambiamenti a cui si assiste negli ultimi anni:
  • l’ingresso di nuovi membri all’interno dell’UE, che ha esteso i principali assi della rete trans europea dei trasporti;
  • i cambiamenti intervenuti nel settore dei trasporti;
  • l’importanza della ricerca e dell’innovazione all’interno dell’industria dei trasporti.

Negli ultimi anni lo sviluppo e la crescita dell’economia ha aumentato la domanda dei trasporti e ha portato inquinamento e congestione delle vie di comunicazione. Ciò rappresenta una minaccia sia per la competitività di una regione, sia per la sua sostenibilità. Per questo è importante separare la crescita economica dalla crescita dei trasporti.