Sul prezzo delle RC Auto «è inutile continuare ad addebitarsi l’un l’altro la responsabilità di problemi che in realtà, possono trovare soluzione solo con interventi “di sistema”. Ossia con la collaborazione di tutti». Fabio Cerchiai, presidente dell’ANIA, apre uno spiraglio di collaborazione per ottenere un risultato importante e condiviso. «Recentemente – ha continuato Cerchiai – si era registrato un calo del premio medio per l’assicurazione obbligatoria dell’11,8 per cento», ma per consolidare la tendenza positiva «sarebbe stato indispensabile intervenire con misure strutturali. Misure che sono al di fuori del campo di azione delle sole imprese. Avevamo espressamente indicato che, in assenza dei necessari interventi, la pressione dei costi sarebbe divenuta insostenibile e, quindi, sarebbe stato inevitabile un aumento dei prezzi. Tale circostanza si è purtroppo verificata». Lo scorso anno, ha poi spiegato il presidente dell’ANIA, «si è tornati a un aumento della raccolta premi (+4,5 per cento), frutto appunto dell’inevitabile aggiustamento tariffario. Tuttavia l’equilibrio economico non è stato ancora raggiunto. Per ogni 100 euro di premi incassati, infatti, le imprese hanno avuto costi per quasi 106 euro».
Insomma sul settore pesa un equilibrio economico ancora da raggiungere a causa soprattutto di costi dei sinistri superiori alla media europea. Il costo dei sinistri pagati dalle compagnie è, in Italia, tra i più alti d’Europa, decisamente superiore a quello di Germania e Francia. E il costo medio dal 2000 al 2010 è cresciuto del 45 per cento.
Secondo Cerchiai, «bisogna evitare l’innescarsi di una perversa spirale fra l’aumento dei costi e aumento dei prezzi. È inutile continuare a denunciare prezzi troppo elevati, senza approfondirne le cause sottostanti. Denunciare la presenza di 3,5 milioni di veicoli non assicurati, senza andare alle radici del fenomeno e intervenire per reprimere la più elementare delle frodi assicurative: la violazione dell’obbligo di assicurarsi. Così come è del tutto irragionevole e incoerente – ha concluso – il provvedimento che consente alle province un’ulteriore imposizione, sino al 3,5 per cento del premio, aggravando un già troppo elevato carico fiscale sull’assicurazione obbligatoria».
Dello stesso parere anche Stefano Saglia, sottosegretario al Ministero dello sviluppo economico con delega all’energia: «Diamo battaglia – ha spiegato – alle frodi nel settore RC Auto a vantaggio delle imprese assicurative e dei consumatori. Se limitiamo il fenomeno si possono ottenere significativi risparmi e conseguire l’abbassamento dei premi».
Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"