Come quella, ad esempio che nel novembre del 2011 cercò di uccidere un investigatore privato che stava indagando, per conto della Allianz Assicurazioni, su strani sinistri.
Tutto cominciò quando il detective trovò una scritta minacciosa (“Fatti gli affari tuoi”) incisa con un cacciavite sulla fiancata della sua auto. Poi, poco dopo, mentre guidava in autostrada, fu costretto a una manovra di emergenza per salvarsi, perché gli avevano sabotato i freni: per gli inquirenti fu un tentato omicidio quello a cui scampò l’investigatore. E non si tratta di un’illazione ma di quanto è emerso dall’inchiesta che a Firenze ha portato all’arresto di otto persone, con altre 132 indagate, oltre al sequestro di una carrozzeria e di 60 auto; in tutto sono 170 le truffe già accertate dai carabinieri.
Tornando al tentato omicidio, l’investigatore ovviamente si accorse dell’insulto inciso sulla carrozzeria ma sconcertato, salì comunque in macchina e si mise a guidare verso Bologna, senza problemi; però arrivato in autostrada, mentre andava ad una certa velocità, i freni non rispondevano più ai comandi e fu costretto a fermare la vettura facendola strisciare contro il guard rail. Successivamente fu scoperto che all’auto erano stati tagliati i tubi dell’olio dei freni. «Un sabotaggio fatto con perizia, da persone esperte – ha commentato il pm Giuseppe Bianco – Il guasto si doveva verificare quando l’auto fosse arrivata in autostrada, come poi è successo».
Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"