«L’aumento – ha continuato Turco in quell’occasione – spropositato delle RC auto, è pari a +180 per cento negli ultimi 10 anni, +25 per cento rispetto al 2009 (+35 per cento per le moto). Insomma in Italia si paga il doppio rispetto all’Europa, perché c’è un monopolio e mancanza di concorrenza: 4 agenzie detengono l’80 per cento del mercato». La CNA ha chiesto al Governo un tavolo con consumatori, assicurazioni e operatori economici per riequilibrare il mercato. «Il regolamento europeo offre una soluzione trasparente alle questioni che avevano impedito una corretta concorrenza nel mercato dell’assistenza e della riparazione degli autoveicoli, ad oggi, però, la case automobilistiche promuovono ancora politiche di marketing sui ricambi per ovviare al calo di vendite sul nuovo. Questo mercato vale 30 miliardi l’anno – ha concluso Turco – di cui 20 solo di pezzi di ricambio, un settore che fino a qualche anno fa non era loro appannaggio». Tutto dipende oggi però dal rapporto fra danni materiali e danni fisici. Un rapporto che agli inizi degli anni Novanta era bilanciato sul 30 per cento alle persone ed il 70 per cento alle auto, ma che oggi si è invertito. Non perché le auto sono più economiche da riparare – anzi – ma perché è aumentato in modo esponenziale il risarcimento alle persone.
Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"