Il prezzo della polizza lo stabilisce il progettista



Assicurare un’auto nuova non costa sempre la stessa cifra: una grande incidenza sul prezzo finale, soprattutto in America, ce l’ha infatti il modo in cui è stata progettata l’auto e, di conseguenza, quanto sia facile da riparare e quanto riesca a proteggere i suoi occupanti o i pedoni in caso di incidente. Con il massimo riconoscimento per la protezione degli occupanti in caso di incidente, il Top Safety Pick, rilasciato dall’istituto statunitense Insurance Institute for Highway Safety, si ha insomma la certezza di avere forti sconti presso la quasi totalità delle compagnie assicuratrici. Va detto che l’IIHS è un’organizzazione di ricerca e comunicazione creata da società di assicurazione statunitensi che effettua test onnicomprensivi relativi agli impatti frontali (disassati) e agli urti laterali. Anche i sedili e i poggiatesta vengono sottoposti a prove simulate di tamponamento che consentono di valutare la protezione da lesioni da colpo di frusta mentre la struttura del tetto viene testata per determinare la protezione in caso di ribaltamento. I veicoli appartenenti alle varie categorie sono classificati con i titoli di Good (Buono), Acceptable (Accettabile), Marginal (Marginale) o Poor (Scadente). Per ricevere il riconoscimento Top Safety Pick le auto devono raggiungere il più alto punteggio in tutte e quattro le categorie di test (urti frontali, laterali, posteriori e ribaltamento) e devono essere assolutamente dotate di sistema anti sbandamento elettronico ESP, un sistema fondamentale per la sicurezza e per ridurre i costi assicurativi non ancora obbligatorio in molti Paesi al mondo.

Va detto, però, che nel marzo 2009 il Parlamento Europeo ha raggiunto un accordo per rendere il sistema ESP obbligatorio a partire dal novembre 2011 su tutti i nuovi veicoli. Sulla base di diversi studi condotti dall’Università di Colonia sugli incidenti stradali, è stato infatti ampiamente dimostrato che se l’ESP fosse introdotto in modo capillare sul mercato, solo in Europa si potrebbero salvare 4 mila vite ed evitare 100 mila incidenti stradali l’anno.

Ovvio che introdurre per legge il sistema elettronico antisbandamento sia solo il primo passo di un pacchetto completo di misure che l’Unione Europea intende mettere in campo.

Infatti è già deciso che per i veicoli commerciali con un peso superiore alle 3.5 tonnellate, per i minivan e per gli autobus con più di otto posti a sedere, dal 2013 saranno obbligatori su tutti i nuovi modelli non solo l’ESP, ma anche l’impianto di frenata d’emergenza “predittiva” e il sistema di avviso del cambio di corsia. Tutti dispositivi che saranno obbligatori anche per le auto e i commerciali leggeri a partire dal 2015.

Prima di questa scadenza, però, i costruttori saranno obbligati a introdurre nella produzione di serie altre importanti tecnologie: dal novembre del 2012, sarà prevista per legge l’adozione dei pneumatici a bassa resistenza al rotolamento (Low Rolling Resistance Tires – LRRT) e dei sistemi di monitoraggio della pressione degli pneumatici.

Tanto rigore legislativo dipende dal fatto che ad oggi abbiamo in Europa un tasso d’installazione dell’ESP sulle vetture di nuova immatricolazione di appena il 60 per cento, registrando una miserrima crescita di 5 punti percentuali rispetto al dato del 2008. L’Italia? Ovviamente sotto la media: da noi solo il 56 per cento delle vetture nuove è equipaggiato con ESP. Sono soprattutto le vetture dei segmenti A e B che continuano a non essere equipaggiate con questo fondamentale dispositivo, mentre ai primi posti della graduatoria europea troviamo la Svezia con il 99 per cento, seguita dalla Germania con 80 per cento e la Spagna al 72 per cento.

Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"