Per logistica si intende l’organizzazione, la pianificazione, l’esecuzione e il controllo del flusso dei beni e delle relative informazioni dallo sviluppo e dall’approvvigionamento attraverso la produzione e la distribuzione fino al cliente finale, con l’obiettivo di soddisfare le richieste del mercato al minimo costo e con il minor impiego di capitale. Governa il processo logistico, che collega l’impresa ai suoi mercati esterni, clienti e fornitori, attraverso due flussi:
- un flusso fisico, di beni e servizi;
- un flusso informativo.
L’obiettivo della logistica è quello di offrire al cliente un livello di servizio in linea con le scelte strategiche dell’impresa al costo più basso possibile. Ciò comporta che l’ambito dei trasporti venga influenzato dalla tendenza, da parte delle imprese operanti nel settore, ad offrire servizi completi e personalizzati in funzione delle esigenze del singolo utente.
Tradizionalmente si è intesa la logistica come una funzione unicamente interna all’azienda, riguardante lo stoccaggio dei prodotti, l’approntamento delle linee produttive e la gestione dei magazzini. Attualmente la logistica è considerata come il sistema di gestione dei flussi fisici e informativi di una pluralità di imprese che sono collegate dalla stessa catena di valore. La logistica permette di ridisegnare le relazioni tra i fornitori, i produttori e i distributori e contribuisce alla creazione di valore per il cliente. Tale valore consiste nel fatto che il cliente ottiene ciò che desidera, quando lo desidera, dove lo desidera e con le giuste informazioni.
La logistica può essere vista sotto due ottiche:
- nell’ottica dell’offerta. La logistica per essere efficiente, deve disporre di mezzi, flotte, infrastrutture e tecnologie in grado di movimentare elevati volumi di merci e documenti con tempi di consegna assicurati e con modalità di trattamento e conservazione dei prodotti conformi con la specificità delle singole filiere;
- nell’ottica della domanda. La logistica permette di conseguire le economie di scala riconducibili al concetto di “esternalità di rete”, nel senso che la possibilità di poter ottenere un adeguato servizio logistico, in termini di costo e tempi, dipende dall’adozione di precisi standard informativi, organizzativi e di carico che consentano di integrare le proprie esigenze di movimentazione con quelle di altre imprese appartenenti alla stessa filiera o a filiere congruenti.
A partire dagli anni ’80 diversi fattori hanno imposto alla logistica e al settore dei trasporti la necessità di doversi riorganizzare per adeguarsi al nuovo contesto. Questi fattori sono stati:
- il progressivo abbattimento delle barriere doganali e delle limitazioni al commercio internazionale;
- l’unificazione del mercato europeo nel 1993 e l’estensione dell’UE a nuovi membri ad est;
- la progressiva liberalizzazione dei mercati nell’area della fornitura dei servizi e della gestione di infrastrutture (es. terminal portuali, vettori arerei , servizi ferroviari ecc…);
- lo sviluppo dei container.
- alla crescita della concorrenza tra le varie imprese, anche a livello internazionale;
- alla riorganizzazione della produzione, con la concentrazione della stessa in pochi luoghi produttivi destinati a servire più Paesi e in cui sfruttare appieno le economie di scala e di specializzazione delocalizzando alcune fasi del processo produttivo sia nel Paese di origine che in Paesi terzi dotati di vantaggi di costo, soprattutto del lavoro;
- a sistemi produttivi guidati dalla domanda (JIT) in cui il vantaggio competitivo si acquisisce soddisfacendo le esigenze dei clienti con rapidità (è necessaria quindi flessibilità in termini di capacità di risposta) e con un rapporto prezzo qualità superiore, grazie ad un attento controllo dei costi.
In un sistema produttivo guidato dalla domanda il contenimento dei costi passa anche attraverso la diminuzione delle scorte lungo la filiera distributiva, al fine di produrre solo ciò che si vende. In questo modo si possono ridurre i capitali investiti nel magazzino e i costi di magazzinaggio e si riescono a raggiungere più elevati tassi di rotazione delle scorte e velocizzare il ciclo produzione – consegne.
Queste trasformazioni comportano la frammentazione dei flussi fisici, in quanto il ricorso all’outsourcing comporta la destrutturazione dei processi produttivi che si spalmano su territori molto distanti tra loro e collegati da ICT e da reti di trasporto. Ciò contribuisce ad aumentare la domanda di trasporto, in quanto la merce si sposta maggiormente. Inoltre molte imprese industriali e manifatturiere hanno terziarizzato (cioè hanno affidato a fornitori esterni la gestione operativa di una o più fasi di un processo) il servizio logistico, in modo da potersi focalizzare sul proprio core business, diventare più flessibili dal punto di vista operativo, ricercare maggior know how logistico e aumentare gli standard di servizio offerti ai clienti.
In questo contesto, il servizio logistico diventa uno strumento per la ricomposizione dei cicli produttivi frammentati. Il ruolo svolto da tale servizio, insieme ai trasporti, ha comportato:
- la stretta collaborazione tra soggetti interessati resa possibile grazie alle reti di comunicazione e all’utilizzo i protocolli standard di comunicazione;
- la gestione dei flussi informativi che viaggiano insieme a quelli fisici;
- la selezione delle aziende fornitrici di servizi di trasporto e logistica;
- la tendenza alla loro integrazione societaria e/o operativa.