È stata sventata lo scorso settembre 2011 una delle più ingegnose truffe ai danni delle assicurazioni. Ma per farlo è stato necessario che la polizia stradale perquisisse la sede della polizia municipale di Bergamo. I poliziotti hanno infatti bloccato per due ore gli accessi dal palazzo di via Coghetti, compiendo poi un’ispezione all’ufficio contravvenzioni. Il mandato della Procura della Repubblica sarebbe stato emesso nel corso di un accertamento sulla presunta sparizione di denaro incassato dalle contravvenzioni. Al termine della perquisizione il comandante della polizia locale Paolo Cianciotta è andato in municipio per riferire l’accaduto al sindaco. All’origine dell’inchiesta un agente della polizia locale di Bergamo coinvolto in un’operazione della polizia stradale bergamasca e di Padova.
Tutto partiva da finti furti di automobili: i proprietari (che avevano acquistato la vettura in leasing) ne denunciavano la scomparsa e ne incassavano la relativa assicurazione ma, in realtà, vendevano la vettura all’estero. Secondo l’accusa il ruolo dell’agente bergamasco era quello di elevare delle false contravvenzioni in modo da poter permettere ai proprietari di dimostrare che l’auto era ancora in loro possesso, mentre era invece da tempo in viaggio verso i nuovi clienti. L’indagine ha coinvolto una quarantina di persone e ha già visto l’esecuzione di sei ordini di custodia cautelare nei confronti di persone specializzate nel giro del riciclaggio e del traffico verso l’estero di vetture come BMW X6 o Porsche.
Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"