Altro che aumenti dell’RC Auto...

Il peso dell’RC Auto, per quanto importante, nell’ambito della fiscalità globale che colpisce l’auto è quasi un dettaglio. Sembra un’iperbole ma non lo è, considerando il fatto che l’automobile ha un ruolo chiave sul fronte sociale per i posti di lavoro che genera e sul fronte economico, considerando che contribuisce per l’11,4 per cento alla formazione del PIL e addirittura per il 16,2 per cento al totale delle entrate tributarie. Una percentuale di contribuzione altissima, di cui però il Governo sembra non tener conto visto che poco prima dell’estate 2011 è stata introdotta anche un’ulteriore sovrattassa, quella relativa alle auto più potenti.

Italy auto

«Riteniamo un grave errore colpire per l’ennesima volta nel giro di poche settimane gli automobilisti italiani e l’automobile – spiegò all’ora a caldo in un comunicato stampa Jacques Bousquet, presidente dell’UNRAE, l’Associazione che rappresenta le case estere sul mercato italiano dell’automobile – settore che contribuisce già in modo molto consistente all’annuale gettito dell’Erario e alla salute dell’economia del Paese più in generale, soprattutto in un anno in cui il mercato automobilistico registrerà i volumi più bassi degli ultimi 15 anni».

«La volontà di applicare la sovrattassa fa, infatti, seguito alla decisione di aumentare di 4 centesimi al litro le accise sulla benzina, al forte incremento già in atto dei premi per l’assicurazione RCAuto, alla preannunciata revisione del gettito dell’IPT – destinato sicuramente a gravare in modo maggiore sulle vendite di auto nuove ed usate – alla volontà di applicare i pedaggi anche sui percorsi stradali quotidianamente affrontati dai pendolari», concluse Bousquet.

Vincenzo Borgomeo, "Il libro nero della RcAuto"